G F M
Giulia | Francesca | Mazza
ATELIER ART ARCHITECTURE
"Désir et Avenir d’un matériau" : 10 ans de Trophée Béton
31 05 2022, Interview by Claire Barbou, pages 86-87
The AMC magazine, in partnership with the associations Bétocib, CIMbéton and the French Concrete Foundation, has just released a 100-page special issue on the occasion of the 10th anniversary of the Throphée Béton. This publication presents the testimonies of the Ministry of Culture, teachers, engineers, architects, design offices, specialists, companies, industrialists and winners of the Thropée Béton, the intrinsic qualities of this material and its evolution in the years to come, in the face of environmental challenges.

IT
CB: Che cosa vi ha apportato il Trophée Béton?
GFM: Il progetto per il trophée béton è stato il primo progetto dove ho potuto coniugare un metodo progettuale rigoroso con un processo artistico, grazie anche alle proprietà scultoree di questa pietra liquida.
Questo concorso mi ha spinto a interrogarmi riguardo al potenziale della materia, la sua sostenibilità, la sua insita poesia e la tensione che ha nel tempo...
Da allora non ho mai abbandonato questo incipit in ogni mio progetto.
L’architettura dovrebbe avere per ambizione l’eterno; difficile poterla assecondare con la materia, per quanto essa possa trasformarsi. ll cemento ha ancora un potenziale così ampio in termini di sostenibilità, di tecnica e di arte!
La difficoltà è nel ben costruire in un tempo sempre più accelerato, e questo non aiuta per niente il pensiero.
CB: Quale è il vostro percorso da allora?
GFM: Da allora ho fondato lo studio di architettura G F M - ATELIER Architettura e Interior design a Parigi.
Il mio studio, si occupa sia della macro-scala che del dettaglio. Continuo a collaborare con importanti studi come capo progetto (attualmente per lo studio Vincenzo de Cotiis a Milano).
Nel 2015 Pierre Louis Faloci, maestro di studi a Parigi, mi ha delegato la conception di un’opera importante per la ricerca in Francia: l’École des hautes études en sciences sociales a Parigi, progetto risultato vincitore e di cui ho potuto seguire l’evoluzione sino alla livraison. Questo progetto ha qualità plastiche, rese possibili solo grazie al connubio del cemento e del metallo.
E' un chiostro ascendente triangolare “del sapere”: un volume che ospita le celle dei ricercatori, sospese da un socle pubblico minerale e vegetale. In seguito, mi sono occupata di diversi concorsi, vincitori e oggi in costruzione come l’Université des sciences Jean Monnet à Saint Etienne, le Conservatoire, Auditorium et Salle de danse à St. Genis-Pouilly et, en 2020, l’Université d’Architecture de Toulouse, anche esso progetto vincitore.
Nel 2021 collaboro come capo progetto con lo studio Clément Blanchet, Nicolas Laisné e François Leclercq per un centro direzionale, in particolare mi occupo della conception di un teatro paysagère: la struttura cementizia, che accoglie il teatro, è sormontata da un manto verde che si solleva nel paesaggio per creare un anfiteatro. il progetto viene nominato vincitore nel maggio del 2021.
Ad oggi sono stata invitata in diverse università di architettura in Francia e Italia per corsi teorici e di Progetto: L’ENSA Paris Belleville, L’ENSA Nantes e lo IUAV à Venezia.
CB: Comment construisez vous en béton aujourd’hui ?
GFM: L’architettura è "vuoto", a noi definirlo.
Sua “coniunx” (coniuge) la materia, ne definisce le scelte. Non ne resta che prenderne atto.
Difficile quindi dare una risposta univoca: spero di costruire con coerenza, giustezza e rispetto, non tradendo la natura della materia cemento. Sicuramente una priorità per il presente e il futuro prossimo dell'ambiente è la lotta all'espansione urbana incontrollata e all'uso del suolo.
La difficoltà che la comunità incontra oggi, è forse proprio sapere quando sia meglio non costruire.
https://www.infociments.fr/batiment/desir-et-avenir-dun-materiau-10-ans-de-trophee-beton


COSA MENTALE
Organiser le Vide
http://cosamentale.com/produit/revue-12-organisation/
La revue rassemble les fragments épars dans le temps et l’espace, pour mieux montrer l’homogénéité, la pureté et l’évidence d’une architecture qui pose les bonnes questions, et qui tente d’y apporter des réponses.
Rassemblées, compilées et réinterrogées les unes par les autres, ces questions ont comme but la définition de l’essence, de la discipline et de perspectives pour la pratique de l’architecture.
Créée par de jeunes étudiants en architecture, Cosa Mentale naît comme Revue d’Architecture et de Résistance.
Son but est la construction d’un corpus de penseurs, de projets et de pensées utilisant ce qui existe, sans distinction de temps et de lieu : il ne s’agit pas d’établir une hiérarchie entre présent et passé mais de mettre en relief une continuité, une chaîne réflexive qui traverse le temps, et arriver à mieux définir une architecture qui est à la fois construction physique et construction mentale.
Architecture grecque
Le pittoresque dans l’art grec : parti dissymétrique, pondération des masses
Auguste Choisy
Du Côté de la «phénoménologie»
Matériau et atmosphère
Jacques Lucan
Notes sur l’abstraction
William J. R. Curtis, 2001
Mental landscape
William J.R. Curtis, 1997
L’Ordre du monde
Alberto Campo Baeza
Organiser le vide
Giulia Mazza

AMC 257
février 2017
AMC
2018
Trophée Béton 1st prize
https://archicree.com/matieres/trophee-beton-nouvelles-sensualites/
http://chroniques-architecture.com/trophee-beton-ecoles-2017-les-4-fantastiques/
https://bybeton.fr/grand_format/1er-prix-trophee-beton-littoral-italien-rehabilite
Discover the 10 finalist projects in AMC's 257-February 2017 issue, as well as the exhibition dedicated to them at the Maison de l'architecture en Ile-de-France, in Paris, until January 24, 2017.







